Da oltre 30 anni Dari Automazioni opera nell’industria dello spettacolo, più precisamente nell’ambito della realizzazione di macchine e attrezzature di scenotecnica, la nobile arte di costruire e manovrare congegni di palcoscenico.
Dalla meccanica teatrale a quella televisiva, passando per i set cinematografici e il mondo degli eventi, la nostra mission rimane invariata: accogliere le idee dei nostri clienti ingegnerizzando i loro sogni e rendendoli realtà. Creativi al servizio dei creativi.
Tutto nasce nel 1895, dalla scommessa dei soci fondatori: mettersi in gioco nel campo dell’automazione. Gli inizi sono duri, nel piccolo locale della periferia romana.
Si parte con l’automazione di cancelli e attigue lavorazioni in ferro, ma l’esperienza cresce rapidamente, grazie all’acquisizione di commesse via via più impegnative; una delle più prestigiose fu la fornitura di cancelli, infissi e portoni di sicurezza tagliafuoco per la clinica “Quisisana”.
Capacità di crescita rapida, audacia nel non rinunciare a sfide difficili e fortunate circostanze sono il mix che consente a questa nuova realtà di inserirsi velocemente, già dai primi anni ’90, nel prestigioso albo fornitori RAI.
Sarà proprio il rapporto con la società del servizio pubblico radiotelevisivo italiano a segnare una nuova rotta: è il momento della consacrazione di scenografi visionari – primo fra tutti l’Architetto Gaetano Castelli – che porterà nel mondo delle Produzioni televisive scenografie sempre più complesse, perché voluminose e ricche di automazioni. Di qui, la necessità di ricercare soluzioni innovative, in controtendenza con i rigidi “schemi” imposti dall’iniziale mondo dell’automazione per le chiusure di sicurezza.
Apprezzamento crescente da parte della clientela, conseguente crescita di autostima all’interno, ci hanno consentito di approdare e trovare affermazione in un altro settore del mondo dello spettacolo: quello del cinema, grazie anche al fatto che spesso il set di ripresa trova spazio all’interno degli stessi studi televisivi.
Altro step di crescita, quello che si è avuto a partire dai primi anni ‘2000, grazie ai fondi che la pubblica amministrazione ha deciso di stanziare per la ristrutturazione di torri sceniche di importanti teatri italiani. Primo fra tutti, qui a Roma, il Teatro Argentina e poi, subito dopo, il Teatro dell’Opera.
Si è così consumato un momento di crescita davvero decisivo: quello dell’affermazione in questo specifico ulteriore settore del mondo dello spettacolo, ossia quello della meccanica destinata a agli impianti “fissi”, non legati quindi al singolo evento, deputati al funzionamento del palcoscenico teatrale.
L’allestimento teatrale e quello televisivo, seppur per molti versi affini, sono infatti caratterizzati da una grande differenza: la scenografia televisiva è un elemento transitorio, la meccanica di scena destinata a palcoscenici di teatro, invece, è qualcosa di permanente.
Recente importantissima esperienza nel settore della meccanica di scena teatrale: l’allestimento del palcoscenico Nuovo Teatro dell’Opera di Firenze, ad uso del Maggio Musicale Fiorentino.
Progettare e costruire macchine e strutture capaci di essere efficienti per anni ha rivoluzionato il nostro modo di pensarle e progettarle fin dal principio: dopo più di venti anni spesi a lavorare sul “prototipo”, ossia su esemplari unici frutto della mente creativa di uno scenografo per uno specifico evento, progettare macchine teatrali che dovessero rappresentare uno “standard” è stata sfida complessa. L’esperienza nel settore del teatro è stata però determinante per il nostro sviluppo interno, soprattutto a livello di progettazione di macchine complesse. Di qui, la capacità di cogliere un’altra opportunità che il complesso mondo dello spettacolo offre; riuscire a realizzare meccanismi per il mondo degli eventi.
Dallo storico locale del Moulin Rouge – per cui curiamo tutte le motorizzazioni presenti nello spettacolo – fino alle fiere automobilistiche di Francoforte, Berlino e Parigi, e alle sfilate di moda a Milano e Parigi, abbiamo saputo soddisfare clienti ed affermare la nostra posizione.
Televisione, cinema, teatri ed eventi. Ne abbiamo fatta di strada e in ognuno di essi abbiamo saputo compiere imprese, prenderci soddisfazioni, ma anche passare innumerevoli notti insonni alla ricerca di soluzioni ai problemi più diversi. Abbiamo affrontato la grande recessione e la crisi nel settore dello spettacolo durante il periodo più buio:
la pandemia da Covid-19.
Una costante c’è sempre stata e sempre ci sarà: evoluzione e ricerca di nuovi metodi, nuove tecnologie e nuovi mercati da sondare, nella convinzione che il vero punto di forza della società risieda nelle proprie risorse umane e nell’insieme di competenze e professionalità che queste apportano al processo produttivo.
